Il problema connesso alle coperture realizzate con lastre di cemento-amianto sta assumendo una notevole rilevanza a causa della percezione del rischio che la popolazione avverte come conseguenza della “presenza” di amianto nei manufatti e della grande diffusione che questi hanno sul territorio. Nelle lastre piane o ondulate in cemento-amianto, utilizzate per copertura in edilizia, l’amianto è inglobato in una matrice non friabile, che, quando è in buono stato di conservazione, impedisce il rilascio spontaneo di fibre.
Dopo anni dall’installazione tuttavia, le coperture subiscono un deterioramento per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell’erosione eolica e di organismi vegetali, che determinano corrosioni superficiali con affioramento delle fibre e conseguente liberazione di queste in aria. Nelle coperture la liberazione di fibre avviene facilmente in corrispondenza di rotture delle lastre e di aree dove la matrice cementizia è corrosa.
Le fibre rilasciate sono disperse dal vento e, in misura ancora maggiore sono trascinate dalle acque piovane, raccogliendosi nei canali di gronda o venendo disperse nell’ambiente dagli scarichi di acque piovane non canalizzate.
E’ perciò opportuno che, in particolare coloro che sono proprietari di immobili con coperture in cemento-amianto, si rivolgano a personale esperto che sia in grado di valutare lo stato di conservazione delle coperture, di fornire la valutazione del rischio per la salute ed indicazioni sulle azioni conseguenti da adottare.
Tali valutazioni di rischio potrebbero anche essere richieste da parte dei Dipartimenti di Sanità Pubblica in seguito a segnalazioni od ordinanze. Il metodo utilizzato per valutare lo stato di conservazione delle coperture è costituito dal rilevamento, mediante ispezione visiva, di alcuni parametri considerati indicativi del rilascio di fibre dal materiale e quindi della loro aerodispersione. Le indagini e le analisi per la ricerca dell’amianto saranno eseguite in conformità a quanto previsto dal DM 6 settembre 1994 “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, c. 3, e dell’art. 12, c. 2, della Legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto” e dalle “Linee Guida per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in cemento-amianto e per la valutazione del rischio” emanate dalla varie regioni.
Le analisi saranno condotte presso una struttura idonea al programma di qualificazione (D.M. 14.5÷96, All. 5) del Ministero della Sanità dei laboratori di analisi dell’amianto in Italia. Al termine della valutazione si forniranno le azioni conseguenti al giudizio espresso sullo stato di conservazione della copertura e al contesto in cui è ubicata.